Mosca, 24 nov – La Duma di Stato, il parlamento russo, ha approvato oggi in lettura finale il disegno di legge “sulla proibizione della propaganda LGBT, della pedofilia e del cambio di genere nella pubblicità, nei libri, nei film e nei media”. Il presidente della Duma Vyacheslav Volodin spiega come “questa decisione aiuterà a proteggere i nostri figli e il futuro del paese dall’oscurità diffusa dagli Stati Uniti e dagli stati europei”.
Il voto è stato unanime con 397 favorevoli e nessun contrario. L’iter legislativo adesso prevede il passaggio dal Consiglio della Federazione e infine la firma del presidente russo Vladimir Putin.
La legge prevede multe fino a 10 milioni di rubli, circa 160 mila euro, in caso di “propaganda LGBT, cambio di genere e pedofilia”. Durante l’ultimo passaggio parlamentare il disegno di legge è stato inasprito andando ad includere anche il cambiamento di genere e ritenendo responsabili non solo i propagandisti ma anche coloro che ne condividono i contenuti. Anche i social network saranno ritenuti responsabili del mancato blocco di contenuti illegali.
Tra i principali promotori di questa azione legislativa troviamo l’associazione ‘Tsargrad’. Secondo il suo fondatore Konstantin Malofeev “la guerra non è solo sul campo di battaglia, è ibrida. La guerra è in corso negli smartphone dei nostri figli, nei cartoni animati e nei film. Il nostro avversario considera davvero la propaganda LGBT come un fulcro della sua influenza. Nel 2011 Hillary Clinton in qualità di Segretario di Stato americano ha emesso una risoluzione secondo cui la promozione dei cosiddetti ‘valori LGBT’ è una priorità della politica estera degli Stati Uniti. E i gay-pride sono diventati un indicatore della fedeltà di un determinato paese agli Stati Uniti. Pertanto la propaganda omosessualista rappresenta un pericolo non solo per i nostri figli ma per l’intera società russa”.
Lorenzo Berti