Condividi:

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on email

Esplora:

L'ASSEDIO DI ALEPPO: INQUIETANTI RIVELAZIONI OSCURATE DALL'IPOCRISIA. di Fabien Cathelineau

La città di Aleppo: in primo piano le macerie provocate dai combattimenti.

In questi ultimi mesi, per ciò che concerne lo scenario della cosiddetta “Guerra Civile Siriana”, la città di Aleppo si trova al centro della cronaca quale teatro principale. Ombra del centro che nel 1986 fu dichiarato “patrimonio dell’umanità” da parte dell’Unesco, Aleppo oggi è lo spettro di ciò che fu: un cumulo di macerie.

La città è difatti contesa tra le forze regolari dell’esercito siriano e quelle delle milizie della coalizione nazionale siriana; i primi, fedelissimi del presidente Assad hanno il sostegno della Russia; i secondi quello degli Stati Uniti e della Francia. I combattimenti registrati sono violentissimi; gran parte della popolazione è difatto fuggita dalla città, diretta in Turchia con la speranza di raggiungere l’Europa, entrando così nell’allucinante fenomeno della migrazione di massa che sta caratterizzando in quest’ultimo anno le sponde del Mediterraneo e la terra dei Balcani.

Concordata da Stati Uniti e Russia, recentemente è stato dichiarato un cessate il fuoco fra i due contendenti, che ricordiamo essere le forze lealiste ad Assad ed il composito schieramento rivoluzionario composto da numerose sigle, alcune delle quali dichiaratamente jihadiste e vicine al sedicente Califfato dell’Isis. Una tregua che sembra costantemente violata. Sono recentissime le notizie legate ad un bombardamento ai danni di un ospedale civile, provocando decine di vittime.

Secondo la stampa occidentale, l’esercito siriano, appoggiato dai raid russi, sarebbe il diretto responsabile di ogni violazione del cessate il fuoco, secondo la ferrea volontà di Assad di riprendere la strategica città. I media europei sottolineano come i bombardamenti di ospedali e campi profughi siano effettivamente degli obbiettivi delle truppe lealiste.

Una voce sconcertante, però, si è sollevata recentemente dalla stessa città di Aleppo. Diverse testimonianze giungono a smentire la versione ufficiale della stampa occidentale. A contestare la versione ufficiale dei fatti è la Chiesa cattolica presente in città, in primis rappresentata dal vescovo locale, Mons. Antoine Audo, nonchè dalla comunità francescana che, attraverso padre Ibrahim Alsabagh, ha recentemente rilasciato al quotidiano “Avvenire”, uno sconcertante scenario. I diretti responsabili dei bombardamenti ai danni di ospedali e delle installazioni civili non sarebbero i soldati regolari di Assad, dei quali invece si sottolinea il ruolo di difensori della popolazione, bensì le formazioni ribelli.

Stando alle dirette testimonianze, alcune formazioni della coalizione ribelle, appoggiate da Stati Uniti e Francia, non avrebbero accettato la tregua, continuando a colpire la città costantemente, e spingendo i soldati lealisti a controbattere al fuoco. In tutto questo la stampa occidentale sembra tacere, sottolineando gli attacchi dell’esercito regolare filogovernativo, ma stendendo un velo di oblio sulle offensive delle milizie ribelli, responsabili di un attacco ai danni di una moschea, che avrebbe provocato circa duecentocinquanta vittime e che in Occidente avrebbe avuto una scarsissima eco. A rincarare la dose ci pensa il Mons. Audo, il quale accusa direttamente Stati Uniti e Israele,  responsabili del conflitto civile siriano al fine dei propri interessi economici, analizzando come le notizie siano manipolate da Media asserviti al fine di rappresentare i soldati di Assad come criminali e i ribelli come “angeli” e ponendo l’accento sul ruolo della confinante Turchia, la quale quotidianamente permette dal vicino confine – 40 km – il passaggio di truppe volontarie e di rifornimenti ai ribelli, veri responsabili delle vittime civili in Aleppo.

Un resoconto inquietante, che getta una pessima luce sui sostenitori del cambiamento dello Status quo in Siria e pone inevitabilmente la domanda su chi siano i movimenti anti governativi in Siria, chi li controlla, quali interessi concreti li sostengono.

Fabien Chatelineau

Condividi:

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dai blog