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IL TRATTATO ASIMMETRICO: IL CONFINE MARITTIMO TRA ITALIA E FRANCIA. di Antonciro Cozzi

I nuovi confini marittimi italo-francesi.

L’accordo siglato tra Parigi e Roma lo scorso 21 Marzo 2015 rappresenta l’atto finale di una revisione dell’intesa di Mentone del 1892 sul limite delle acque territoriali italo francesi. Un processo durato sei anni iniziato nel 2006 e terminato nel 2012. Le modifiche negoziali erano necessarie al fine di aggiornare l’ultimo accordo del 1892, alle disposizioni del trattato di Montego Bay sul diritto internazionale del mare del 1982. Gli elementi da analizzare sono molteplici: la scarsa copertura mediatica, il contenuto e le modifiche dell’accordo. Partendo da questo ultimo punto è importante analizzare le modifiche all’ampiezza delle acque territoriali, secondo il trattato l’Italia cede delle zone di pesca fondamentali e strategiche al largo delle coste liguri (fossa del cimitero). Ottiene però delle porzioni di acque territoriali al largo delle isole toscane. Il vero problema di tale modifica è di tipo economico in quanto le zone antistanti le coste liguri di fronte al comune di Imperia sono molto pescose, di più in questo modo si va a sminuire l’utilizzo e l’importanza strategica della flotta peschereccia della regione, tale risorsa è infatti strategica per l’economia della provincia di Imperia e per la regione Liguria tutta. In più tali modifiche territoriali hanno creato non pochi problemi alle relazioni internazionali tra i due paesi, non ultimo il sequestro di un peschereccio d’altura italiano da parte della Gendarmerie Nationale. Da questo traspare come la Francia non ammette deroghe ai sui interessi nazionali e per di più l’evento sottolinea come ormai il peso e lo spessore internazionale italiano sia inesistente. L’Italia non riesce più a far valere e rispettare il proprio interesse nazionale a vantaggio dei suoi confinanti. Ultimo elemento da considerare è la bassa se non nulla copertura mediatica dell’evento che conferma ancora di più gli elementi precedentemente esposti. Per concludere si può affermare che la conclusione dell’ accordo del 21 Marzo si pone in una visione più ampia di ciò che l’italia è adesso e cioè una potenza navale inespressa. Infatti per la sua posizione geografica e la sua influenza potrebbe a tutti gli effetti essere considerata una potenza marittima pura ma per una scarsa lungimiranza e pianificazione della sua classe governativa non riesce ad esprimere al meglio le sue reali potenzialità nella regione. Inoltre tale accordo mortifica le potenzialità economiche di un reparto estremamente importante quale quello della pesca d’altura, pilastro da sempre, di molte regioni italiane.

Antonciro Cozzi

Associate Analyst de “Il Nodo di Gordio”

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