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“Tanta povertà e disuguaglianza”. La disparità sociale ai massimi in Germania

La locomotiva economica europea, la Germania, è travolta da un’ondata di disuguaglianza e di “disparità regionale”, con oltre 12,5 milioni di Tedeschi ora sotto la soglia relativa della povertà. Il più alto numero documentato a partire dalla riunificazione della Germania, 25 anni fa.

Ulrich Schneider, capo della tedesca Equal Welfare Organization, ha dichiarato: “La povertà non è mai stata così alta e la disparità regionale mai così profonda”.

Gli ultimi dati sul livello di povertà mostrano che ha ora raggiunto quota 15,5%. La distanza fra regioni ricche e povere – così come fra classi ricche e povere – si sta allargando sempre più. La linea di povertà relativa tracciata dall’organizzazione si posiziona su un livello di reddito pari a meno del 60% del reddito medio.

In termini pratici, la soglia di povertà nazionale è stata calcolata essere di 892 euro al mese per una famiglia senza figli e di 1873 euro al mese per una famiglia di 4, con 2 figli minori di 14 anni.

Le regioni di Bremen, Berlino e del Mecklenburg-Western Pomerania sono in cima alla lista, con un tasso di povertà superiore al 20%; Baden-Württemburg e Bavaria le più ricche, con un tasso di povertà appena sopra all’11%.

La AFP riferisce che Schneider avrebbe dichiarato: “Complessivamente, i dati indicano una repubblica sfilacciata”.

Solo due Stati, se ci si basa su dati da poco disponibili e relativi al 2013 mostrano una tendenza inversa: nella Saxony-Anhalt si è passati dal 21,1 al 20,9%; nel Brandenburg dal 18,1 al 17,7%.

Le statistiche indicano poi che i pensionati tedeschi non hanno beneficiato della loro fetta di crescita economica del paese avendo subito, a partire dal 2006, un aumento del 48% del numero di poveri.

Fra i gruppi più a rischio troviamo poi quelli privi di qualifiche, le madri single e i disoccupati “ufficiali”, il 40% dei quali vive in povertà nonostante riceva contributi sociali. Ma in Germania, nemmeno avere un lavoro significa “farcela”: circa 3,1 milioni di lavoratori hanno un salario che è sotto la soglia della povertà. Per vivere, la gente è costretta a risparmiare sul mangiare e sul riscaldamento. Così riferiva lo scorso mese la stampa tedesca.

Schneider invoca, a soluzione del problema, più contributi statali, un aumento del pubblico impiego e programmi di aiuto alle madri single.

All’inizio dell’anno, il ministro del lavoro ha annunciato che prevede di usare 2,7 miliardi di euro del Fondo Sociale Europeo (ESF) – e 4,3 miliardi di euro dalla stessa Germania – per rendere operativi, entro il 2020, oltre 26 “programmi”.

Domus Europa ringrazia il sito Russia Today

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