Vincenzo Di Michele, giornalista esperto in diritto di famiglia e in diritto ecclesiastico, autore del testo “Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota” ha risposto ad alcune domande sulla recentissima riforma del processo rotale voluta dal Santo Padre. In poche battute indica alcuni elementi critici che, a suo parere, questa riforma rischia di avere.
Secondo Lei qual’è il fine principale di questa riforma definita “epocale” del processo rotale voluta da Papa Bergoglio?
Sicuramente la finalità era quella di avere processi più brevi, ma questa finalità, a mio modesto avviso, non si persegue eliminando ex abrupto una parte del procedimento, così come è accaduto con l’abolizione del grado di appello obbligatorio, perché se da un lato questa soluzione consentirà una più rapida conclusione del processo in assenza dell’appello delle parti soccombenti, laddove invece questo ci sarà il procedimento sarà addirittura più lungo, perché invece di un processo sommario di appello della durata di sei mesi (come fino ad oggi è avvenuto) ci sarà un grado di appello ordinario con tempi molto più lunghi.
Tale finalità, sempre a mio modesto avviso,poteva essere realizzata con la medesima normativa ma con piccole modifiche della prassi processuale cosi come hanno fatto da sempre alcuni Tribunali ecclesiastici italiani (Emiliano, Umbro,…) che fanno un primo grado di giudizio in meno di un anno.
Quali sono, a suo parere, le novità principali rispetto al precedente processo rotale?
L’attribuzione della competenza ai tribunali diocesani, che fino ad oggi sono stati organizzati in un unico tribunale regionale più qualificato e attrezzato ad accogliere e trattare un gran numero di cause.
Da esperto del settore questa riforma faciliterà il percorso per le coppie che vogliono la nullità del proprio matrimonio? Sono previsti dei “filtri” processuali?
Nessuna facilitazione, perché dipenderà sempre dall’impostazione del caso e dalle prove che si hanno per dimostrare il motivo di nullità accusato.
Filtri ci saranno solo per il cosiddetto “processo breve”, cui possono accedere solo i casi in cui la nullità è evidente, ma si tratta di una valutazione puramente discrezionale difficile da stabilire senza una adeguata istruttoria.
A cura della Redazione.