Cari Flores d’Arcais e sodali: nazismo e comunismo sono nati dall’esilio di Dio. I cattolici sono eversivi solo per gli ideologi del totalitarismo nuovo e vecchio
Raccolgo con vivo interesse gli spunti di penna e di spada di Mario Adinolfi. Fondamentali per aprire una riflessione culturale a 360 gradi.
Visto che ciò che accomuna la casta azionista, giacobino-laicista, da Flores D’Arcais, Corrado Augias, Stefano Rodotà, Giulio Giorello, ultimamente inveratasi nel pensiero gender, ultima declinazione della “società marcusiana delle pulsioni dell’io”, è l’assenza, l’esilio di Dio dalla vita degli uomini, dalla polis e dalla storia, una risposta va data.
Già del resto, ha fatto molto bene il direttore de La Croce a ribattere con chiarezza, definendo quei signori per quello che sono: “Poveri giacobini, isolati e invecchiati male, piccolo club di anziani e superbi signori… l’eterna élite contro il popolo che non rinuncia al vecchio sogno ottocentesco di estromettere la gente dai processi decisionali e cancellare Dio nel nome della democrazia”.
Sì perché, per questi “oclocrati” tutti i mali del mondo (il terrorismo, le guerre, l’egoismo, l’intolleranza) nascono dalla presenza di Dio. È utile analizzare in profondità ricordando ancora le affermazioni di Paolo Flores d’Arcais, concetti ripetuti pure a Torino, nel corso di un convegno ad hoc di cui Repubblica (giornale sodale col progetto) ha svelato il messaggio in anticipo: «La religione è compatibile con la democrazia solo quando è disponibile e assuefatta all’esilio di Dio, solo se disponibile a pronunciare il primo comandamento della sovranità repubblicana: non pronunciare il nome di Dio in luogo pubblico. La religione è compatibile con la democrazia solo se è addomesticata. Le religioni compatibili sono religioni docili, che hanno rinunciato a ogni fede militante (di shari’e, martiri e legionari di Cristo). Sono religioni sottomesse che hanno interiorizzato l’inferiorità della legge di Dio rispetto alla volontà sovrana degli uomini su questa terra».
Comandamenti ribaltati, livori furenti, che dovrebbero far riflettere certa Chiesa cattolica e certi cattolici narcotizzati dal buonismo, dalla moda della misericordia senza verità e da una cattiva interpretazione del pensiero di papa Francesco (rimando, ad esempio, al discorso del Papa al Parlamento della Ue).
I concetti, i precetti della “religione rovesciata” (di questo si tratta), sono noti: i cattolici possono praticare la loro fede, ma unicamente dentro le chiese (impostazione per altro massonica rivestita da liberale, stravolgendo lo spunto cavourriano “libero Stato in libera Chiesa”). Guai a muoversi in pubblico, a fare della fede un elemento vivo da rendere creativo “esternamente” nella comunità istituzionale: la Verità e la dottrina sono incompatibili con lo Stato di diritto, col principio che non esiste la verità, ma unicamente le opinioni (asserzione religiosa rovesciata); opinioni che hanno valore solo se diventano maggioranza numerica.
In sostanza la tesi da propagandare è che i cattolici credendo nella superiorità della morale e del Vangelo, credendo in Dio e non negli uomini, rispondono a Dio, non allo Stato e alla democrazia.
Ergo, i cattolici sono eversivi e devono essere esiliati da tutto (le istituzioni) e da tutti (il cuore, le anime e le menti dei concittadini), insieme al loro Dio, esiliato anch’esso dalla storia dell’umanità. Fine dei giochi e paradiso sulla terra con i risultati, però, in termini di guerre, infelicità, depressioni, povertà, che vediamo quotidianamente.
Diamo subito una notizia a Flores d’Arcais e sodali: il mondo moderno ha già espulso Dio da parecchio. Pertanto, non c’è bisogno del loro dotto intervento. Se c’è una globalizzazione arrogante, manipolatrice, questa non è dell’economia, o solamente dell’economia, ma del nichilismo. Siamo tanti automi, uniti soltanto da interessi. I nostri Stati e le nostre società, organismi internazionali compresi, sono involucri vuoti, senza valori unificanti. Ci definiamo ancora cristiani e liberali o social-democratici in Occidente unicamente per riflesso storico. Ovvio che l’Islam, identità forte, faccia breccia. Ma come ideologia, non come religione. Come rivoluzione purificatrice, rispetto al nulla della nostra modernità alienante. Ecco perché bisogna reagire, muoversi, cercare di sensibilizzare i popoli a riscoprire una dimensione più alta. A partire dalla dignità della vita.
Altra considerazione: quando una religione, come il cattolicesimo, è parte integrante di un’identità culturale e storica (oltre che ad essere una scelta di fede), che facciamo, la sbianchettiamo? Annulliamo in Italia il nostro dna, esattamente come ha fatto la UE, ignorando nel preambolo della Costituzione le radici giudaico-cristiane, partendo soltanto dalle radici illuministe?
E poi, mi sembra, cari Flores d’Arcais e soci, che il nazismo e il comunismo, si siano affermati senza Dio, proprio come desiderate voi, nel nome e nel segno dell’uomo che si fa Dio: il superuomo e lo Stato-massa. Il nazismo era pagano, il comunismo era infatti, ateo. Quindi, l’esilio di Dio non impedisce i grandi totalitarismi contro l’uomo (Gulag, Campi di concentramento, guerre mondiali).
Ecco ciò da cui scappate, la domanda che non vi fate mai o vi fate poco, perché “suiciderebbe” la vostra utopia, renderebbe palese il vostro fallimento ideologico: se l’uomo senza Dio partorisce nazismo e comunismo, insieme ad altri orrori, vuol dire che l’uomo non è perfetto: l’uomo-Dio non esiste. È un’invenzione umana.
Ma torniamo al male (e affrontiamo il tema più nel dettaglio). Per caso, cari Flores d’Arcais e soci, non perdonate che Dio lasci liberi i suoi figli per amore, consentendo loro di scegliere tra il bene e il male?
Gli rimproverate di vivere sulla loro pelle il male come prova? Rimproverate a Dio di non essere un Dio punitivo, etico, moralista e giustizialista, esattamente come siete voi? Voi, che guarda caso, punite, non perdonate, perché non vi perdonate? Vi ritenete l’incarnazione del bene, dell’etica, della democrazia (la sindrome di Voltaire), e soltanto voi dovete e potete stabilire il bene e il male, il nemico e l’amico? Siccome Dio ha concesso la libertà all’uomo di sbagliare, meglio voi che non sbagliate mai. Per definizione ideologica.
È meglio pure l’islam che considera i propri fedeli dei bambini da irreggimentare. Volete che Dio consideri gli uomini come degli eterni infanti da disciplinare come in una caserma? Esattamente come fate voi, come hanno fatto i vostri maestri nella storia: dittature, il Terrore giacobino di Robespierre, le guerre, i 10 milioni di contadini russi morti, ma nel nome della democrazia, del progresso e della civiltà, del comunismo, della liberté, égalité e fraternité (il paradigma vandeano è sempre in agguato)?
Concludendo, il teorema di Flores e sodali va ribaltato radicalmente: tutto il male nasce dall’assenza di Dio nella storia. Se non c’è Dio nella vita degli uomini ci sono gli idoli: il dio-stato (lo Stato deificato sia dal fascismo, sia dal comunismo, sia dal nazismo), il dio-scimmia (quando facciamo partire tutto dalla biologia, dal darwinismo), il dio-scienza (quando esiste solo ciò che possiamo misurare e dimostrare e capire), il dio-sesso, il dio-mente, il dio-soldi etc.
Raccomandazione postuma rivolta agli oclocrati: perché non meditate sui due concetti che seguono, facendo uno sforzo mentale? Eccoli: 1) Il cattolico non è un eversivo perché rifiuta la democrazia, col primato della morale e della Verità sulla legge, ma anzi crea con la sua fede e con la sua azione, le precondizioni perché la società sia virtuosa. Stiamo parlando del primato dell’altro, dell’accoglienza e della relazione. Quel “noi” fondamentale perché la società non imploda con l’io. 2) Visto che il vostro impegno culturale è sempre quello di evidenziare l’importanza del liberalismo o del socialismo (ideologie umane), come freni, blocchi alle derive fondamentaliste “insite nella fede”; perché non studiate quanto il cattolicesimo abbia, invece, corretto proprio il liberalismo e il socialismo nella storia, impedendo le derive laiciste, atee, materialiste, iper-scientiste, disumane? Parole e valori come la persona, la dignità umana, il bene comune, la cultura della, vita dalla nascita sino alla sua morte naturale, la sussidiarietà, la dottrina sociale della Chiesa, l’economia al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio del profitto, vi dicono niente? Magari sono servite proprio a impedire il trionfo di quella società in cui Dio è in esilio.
E dove l’uomo è tanto libero e tanto solo.
Fabio Terriero
Da “La Croce”
12/3/15