Il paludatissimo Corriere della Sera addì 17 settembre, al piede di una politicamente correttissima pagina di “primo piano” magnificante la immarcescibile lungimiranza della Federal Reserve statunitense, ospita una recensione libraria. Ohibò. Il nesso è famigliare: il marito della Presidente della banca centrale USA, Janet Yellen, è un premio Nobel per l’economia, George Akerlof: una famiglia dedicata. Akerlof, assieme ad un altro premio Nobel, Robert Shiller, ha scritto un libro, dal titolo Phishing for Phools. The Economics of Manipulation and Deception, che in italiano suona bene, ovvero A caccia di gonzi. L’economia della manipolazione e dell’inganno. La tesi centrale del testo è, come il recensore, genuflettendosi, proclama, è una «svolta radicale» nella comprensione dell’economia mondiale. Sospiriamo in silenzio; ci disponiamo in ginocchio alla lettura della Rivelazione e, col cuore in mano, andiamo avanti:
«Fin dai tempi di Adam Smith, l’insegnamento centrale dell’economia (liberale, ma l’aggettivo è significativamente rimosso) è stato che il libero mercato, attraverso una mano invisibile, ci fornisce benessere materiale. (gli Autori) contestano questo concetto e sostengono che i mercati spesso ci danneggiano. Finché c’è qualcuno che può trarne un profitto, i venditori sfrutteranno sistematicamente le nostre debolezze psicologiche con la manipolazione e l’inganno…»
Abbiamo dovuto riflettere cinque giorni per comprendere la profondità e la natura profondamente innovativa di queste osservazioni, degne veramente della tradizione dei Nobel per l’economia. Ai due Nobel statunitensi, congiuntamente, proponiamo di assegnare un nuovo Premio, quello della Scoperta dell’Acqua Calda. Che il Corrierone, obbediente e puntuale, incensa e magnifica come ogni banalità che ci rotoli addosso da oltreoceano.
Blade Runner