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SUPER EROI MARVEL E DC: ANALIZZANDONE IL MITO. di Marco Gentili.

Tutte le conferenze sul cinema trattano, oggi, di quello che viene ormai considerato come un nuovo genere cinematografico: il cinecomic.
Il cinecomic vede la trasposizione dall’opera fumettistica a film e, negli ultimi sette anni, sta letteralmente spopolando; basti pensare che alcuni dei titoli più attesi nelle sale, appartengono in gran parte a questa tipologia.
Per chi non è del settore, specifichiamo che quando si parla di film dedicati ai supereroi, ci si riferisce quasi sempre a personaggi provenienti dagli Stati Uniti, paese in cui ha origine il termine ‘’super eroe’’. Non a caso usiamo la parola ‘’termine’’: difatti ci si può chiedere se i personaggi propagandati come super eroi, meritino veramente questo appellativo.
Negli anni Trenta, negli USA, nacque il primo proto “Superman”, uscito per la prima volta nella serie Action Comics. Il successo fu eclatante, al punto che la stessa casa editrice decise di studiare un nuovo personaggio e, usando caratteristiche di personaggi del cinema o del folklore (si cita Zorro), nacque Batman.
Piano piano, il successo di questi personaggi divenne sempre più grande e si coniò il termine “Super Eroe”, ovvero, secondo gli americani, il solo a possedere le capacità di difendere una nazione o addirittura un pianeta.
Da lì a poco, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e alcuni supereroi divennero strumento di propaganda (celebre la copertina in cui “Captain America” colpisce Hitler). Ciò ebbe così tanto effetto sul pubblico, che questo genere fumettistico non venne più visto come una serie di storie su personaggi di fantasia, ma ottenne l’appellativo di “Mitologia americana”.
Tutti i supereroi americani non sono semplici uomini, ma si dividono in due categorie: mutanti/alieni o multimiliardari. Nel primo gruppo, quello più numeroso, possiamo trovare Bruce Banner che, investito da raggi gamma, ottiene l’effetto di mutarsi in “Hulk”; Steve Rogers che, dopo essersi sottoposto ad iniezioni per diventare un super soldato, diviene “Captain America”; Clark Kent, alieno proveniente da Kripton, per noi tutti conosciuto come “Superman”; i mutanti “X-men”, dei quali ricordiamo Wolverine, Magneto, Tempesta, solo per citarne alcuni.
Il secondo gruppo, quello dei multimiliardari, è più ristretto ed è composto da personaggi in grado di ottenere i super poteri attraverso l’uso di strumenti o di oggetti destinati solo a un’élite. Qui troviamo Tony Stark, noto come “Iron Man”, oppure Bruce Wayne, per noi tutti “Batman”.
Ciò che accomuna tutti questi personaggi è l’essere idolatrati dalle persone ‘’semplici’’, perché solo i prescelti possono salvare il mondo: non basta la volontà di agire, bisogna essere per forza “eletto”. Per alcuni personaggi si è quasi creata una divinazione a riguardo, come per gli “Avengers” o “Superman”.
Va detto come nei decenni, dietro questi fumetti, si siano sviluppati interessi economici non da poco; basti pensare a tutto il merchandising derivante: giocattoli, abbigliamento, oggettistica e addirittura riproduzioni scala 1:1 degli oggetti di scena.
Vorremmo ora giungere ad un confronto tra culture e interpretazioni del concetto di “super eroe” confrontando la “Mitologia Americana” a quella europea.
Ad un’analisi più attenta, notiamo come questa cosiddetta “mitologia americana” si scontri con la letteratura quella europea, ovvero con i nostri “Super Eroi”. Chi potrebbe negare l’ appellativo di “Super Eroe” a Re Artù e ai cavalieri della tavola rotonda? Uomini senza super poteri, senza armi aliene, che brandendo una spada e con tanto coraggio, non combattono semplicemente i nemici, ma combattono il Male nel mondo. Per non citare le Opere Tolkieniane, dove possiamo trovare ottimi esempi di supereroi, come i nostri amici Hobbit, gli umili, i semplici, ai quali viene chiesto di attraversare un inferno e, al suo interno, distruggere l’emblema del Male nel mondo.
In conclusione vorremmo citare le parole, scelte da uno dei registi più in voga, Christopher Nolan, per uno dei suoi film più celebri The Dark Knight Rises, il quale tratta proprio di un super eroe, “Batman”. La frase è la seguente: “Chiunque può essere un eroe, anche un uomo che fa una cosa semplice e rassicurante, come mettere un cappotto sulle spalle di un bambino, per fargli capire che il mondo non è finito.

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