Il mio nome è Nimier. Roger Nimier.
Faccio il verso all’agente segreto di Ian Fleming che, pochi mesi dopo quell’alba fatale del 29 settembre 1962, avrebbe guidato un’argentea Aston Martin DB5, molto simile alla DB4 rossa del letterato parigino.
Pare che non fosse lui al volante ma la sua amante Sunsiaré de Larcône, nome de plûme di una bionda fascinosa con ambizioni letterarie, autrice di un romanzo, La Messagère pubblicato da Gallimard, di cui Nimier era cuore e cervello.
Altrettanto, sembra che Sunsiaré fosse scalza come la cantante inglese Sandie Shaw e che lui si fosse assopito. È falso che l’auto viaggiasse a duecento all’ora. È vero che le foto dei corpi, il solo viso scoperto fino alla fronte, come gisants medievali, sono acquistabili on line da un’agenzia americana che non si vergogna di chiedere qualche pugno di dollari.
Andando sul facile, ecco il regista Louis Malle, il cui capolavoro d’esordio, Ascenseur pour l’échafaud del 1958, era stato firmato per dialoghi e sceneggiatura da Nimier e per la colonna sonora dal trombettista Miles Davis, amante di Juliette Greco per la breve durata di una tournée. La protagonista femminile è Jeanne Moreau: lei e Nimier finiranno l’una tra le braccia dell’altro.