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L’ERA DEL CONTO ALLA ROVESCIA. Di Davide Fini.

La spallata russa alla globalizzazione verso la ricerca di un nuovo ordine mondiale multipolare.

L’invasione dell’Ucraina segna un nuovo spartiacque nel rapporto fra le grandi potenze geopolitiche che dominano il nostro pianeta, e punta a sconvolgere l’ordine (o disordine) mondiale degli ultimi 80 anni.

L’ultimo vero tentativo di creare un solido assetto mondiale avvenne nel Secondo Dopoguerra, quando a febbraio 1945 le potenze uscite vincitrici della guerra si riunirono nel vertice di Jalta, e proprio sulle coste della penisola della Crimea i tre presidenti Franklin Delano Roosevelt (USA), Winston Churchill (UK) e Iosif Stalin (URSS) gettarono le basi per il dominio e la spartizione del nuovo mondo moderno. Le fondamenta di questo ordine mondiale acquisirono una struttura architettonica più ampia con l’incontro successivo del 25 aprile del 1945, quando i rappresentanti di 50 governi si riunirono a San Francisco iniziando a redigere la Carta delle Nazioni Unite. Uno dei prodotti finali fu il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (United Nations Security Council), l’organo incaricato di mantenere la pace e la sicurezza internazionali in conformità con i principi e le finalità delle Nazioni Unite; Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Cina (poi Repubblica Popolare di Cina) e Unione Sovietica (poi Russia) si elevarono a membri permanenti e garanti della pace internazionale. Tuttavia questa nuova istituzione internazionale non riuscì a limitare le ambizioni di due potenze, Stati Uniti ed Unione Sovietica, che per stazza militare, potenza economica e visione ideologica non si accontentarono del co-dominio del globo; queste due potenze rappresentavano due modi completamente diversi di vedere e di concepire il mondo, ma accumunate da una forte mentalità imperiale che li portò ad intraprendere guerre per l’egemonia ai danni dei popoli circostanti. Questo dunque l’inizio del fallimento dell’ordine mondiale proposto a Jalta, arenatosi completamente con l’inizio della Guerra Fredda, un periodo di conflitti indiretti o per procura sparsi per il mondo. Il tentativo di co-dominio del mondo da parte di più nazioni venne superato da una visione dualista, capitanata da un lato dagli Stati Uniti e la loro visione capitalista e dall’altro dall’Unione Sovietica e la visione comunista. Il bipolarismo USA -URSS fu il principale sistema di governo del mondo di tutta la seconda metà del XX Secolo, fino al crollo del Muro di Berlino ed alla successiva dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991.

Con la fine della Guerra Fredda si aprì una nuova era per gli USA, la cosiddetta Globalizzazione o meglio “Americanizzazione del Globo”, che rappresenta il dominio incontrastato da parte degli Stati Uniti d’America tramite il primato militare ed il controllo del commercio marittimo internazionale. L’Impero a stelle e strisce si trovò a dominare il mondo senza nessun valido rivale, e quest’epoca venne anche definita dal politologo statunitense Francis Fukuyama come “ La Fine della Storia”, ovvero il culmine della storia universale dell’umanità che fu raggiunto grazie all’affermazione delle democrazie liberali occidentali come modello dominante. Dal bipolarismo si è passati quindi ad una conduzione unipolare del mondo basata sui valori delle democrazie liberali e sugli interessi degli Stati Uniti; tuttavia questo dominio assoluto di Washington, sta volgendo al termine, perché negli ultimi trent’anni abbiamo assistito ad un progressivo deterioramento dello stato di salute della potenza a stelle e strisce, dovuto al fallimento di numerose campagne militari punitive in giro per il mondo ed a vari crolli finanziari, che hanno prodotto un esorbitante debito pubblico di circa 43 mila miliardi, record assoluto nella storia dell’umanità. In aggiunta possiamo notare anche l’ascesa esponenziale della Cina che grazie ad una demografia imponente e ad uno sviluppo economico-commerciale infestante, da circa un decennio aspira a diventare un nuovo modello globale, offrendo una visione del mondo alternativa a quella di Washington. La stessa Federazione Russa dopo il crollo sovietico e diverse fasi altalenanti è riuscita a ricompattare il fronte interno sotto la guida di Putin ed a tornare a ricoprire un ruolo importante nelle logiche geopolitiche. Nel 2013 Mosca ha effettuato la strategia chiamata: “Svolta ad Est”, aprendo in maniera economico-commerciale e militare a Pechino e questa nuova intesa sino-russa ha generato spazi di manovra geopolitici esternati con l’annessione della Crimea nel 2014 da parte russa. Questo dunque è stato il primo indizio che qualcosa nel mondo stava cambiando di nuovo, infatti a differenza dell’evidente disparità di potenza con l’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda, questa volta la coppia russo-cinese si è candidata a nemico di pari rango degli Stati Uniti, e pensa di poter soverchiare il sistema costituito della Globalizzazione.

È proprio in questa visione più ampia che bisogna interpretare l’invasione russa dell’Ucraina, che rappresenta solo la prima grande spallata assestata da Putin alla ricerca di soverchiare quest’epoca unipolare; e non sarà l’ultima mossa, perché l’obbiettivo finale, non è certo quello di conquistare l’Ucraina, ma bensì quello di tornare a sedere magari proprio a Jalta al tavolo dei protagonisti della geopolitica alla pari  degli Stati Uniti. Questo quindi l’obbietto finale del binomio sino-russo, quello di ribadire agli Stati Uniti la volontà di creare un nuovo ordine mondiale multipolare. Dall’altro lato però gli USA non sono minimamente disposti ad aprire ad un nuovo co-dominio globale con le nuove potenze in gioco, dando segnali preoccupanti di una possibile apertura di un conflitto atomico risolutivo. Siamo entrati dunque in una nuova e pericolosissima epoca di transizione, l’Era del Conto alla Rovescia, dove tutte le potenze geopolitiche del pianeta hanno un’ultima opportunità per sciogliere le questioni irrisolte da circa 80 anni e rimediare al fallimento di Jalta, per evitare di soccombere allo scontro nucleare finale.

Davide Fini

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2 thoughts on “L’ERA DEL CONTO ALLA ROVESCIA. Di Davide Fini.

  1. Purtroppo caro Davide la storia insegna e tu hai centrato esattamente il punto focale….non c’entra niente l’Ucraina, la cui conquista porterebbe benefici minimi alla Russia mentre annienterebbe totalmente l’economia ucraina, ma un nuovo ordine geopolitico mondiale in cui affermare la propria superiorità a livello globale…..è chissà se gli USA , sotterrati da biliardi di dollari di debito pubblico non abbiano spinto per tale soluzione…..lo facevano i maya,gli aztechi, in tempo di carestie ,scatenando guerre intestine al solo scopo di dare un nuovo ordine alle gerarchie e nuova linfa all’economia dell’epoca. Complimenti dunque per il tuo occhio attento, tanti finti storici dovrebbero imparare da te.

    1. Grazie Paolo troppo gentile, si esatto è pratica comune di tutti gli imperi. C’è sicuramente un coinvolgimento attivo di Washington, ma ci sono molte opinioni diverse riguardo il grado di coinvolgimento. ( Vedi le continue previsioni dell’intelligence, il lasciapassare di Biden verso una piccola incursione russa e lo spostamento anticipato degli apparati militari e diplomatici a Leopoli). Certamente possiamo dire gli USA hanno piazzato la trappola Ucraina ed i russi ci sono finiti dentro con tutti i colbacchi. Vedremo se Putin riuscirà a spuntarla ed a sedere al tavolo multipolare, o se condurrà la Russia al suicidio, generando de facto un nuovo bipolarismo USA-Cina.

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