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LA STRADA MAESTRA (E TORTUOSA) VERSO LA VERITÀ. RECENSIONE DI "DIALOGHI D'AMORE", DI TIZIANO SOLDAVINI. Di Errico Novi.

Noi cristiani abbiamo bisogno di immagini. Custodiamo Dio nel cuore ma amiamo guardarlo. E amiamo guardare la Croce. Contemplarla, trovare in Lei la Verità. Ma abbiamo un limite, che è il tempo, innanzitutto, il tempo e lo spazio della nostra vita, che sono troppo miseri.

Solo la rinuncia a ogni altro tempo, spazio, consunzione del corpo se non in Gesù, può forse condurre a vedere la Verità, almeno a vederne una parte più grande. Non tutti conoscono l’eroismo mistico di Luisa Piccarreta quale magnifico esempio di tale sacrificio. Ecco, Tiziano Soldavini, con i suoi “Dialoghi d’Amore” (If press, 2020, pp. 640, € 40,00), ci conduce a conoscere l’esperienza di questa testimone straordinaria dell’Amore di Gesù, attraverso il commento di una sua opera incredibile, “Le 24 Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo”, del 1914. Gesù concede a Luisa la grazia di farle «morire continuamente» la sua volontà in modo che risorga in lei «la vita della Divina Volontà». Ebbene, tale grazia diventa occasione di gioia per noi.

Le pagine in cui Soldavini ci conduce alla scoperta dello scritto regalatoci 106 anni fa da Luisa sono un’occasione per illuminare l’anima. E trarre conforto dalla condivisione che Luisa ebbe del dolore di Cristo.

Si tratta di un’immersione mistica, in cui, ci ricorda don Tiziano, bisogna affidarsi a una guida, lo Spirito Santo,  che aiuta a comprendere il messaggio, anzi, «la parola della Croce».

Avviene qualcosa di impensabile. Perché Tiziano Soldavini ci ricorda come la mistica unione di Luisa a Gesù arrivi a rinfrancare il Signore, a essere avvertita dal Figlio come ristoro dalle ferite della Passione.

È chiaro che un cammino straordinario come l’esperienza mistica concessa a Luisa sfugge a tutti noi, e ci precipita nello sconforto dell’inadeguatezza. Eppure quel miracolo è in realtà emblema, pare volerci suggerire Don Tiziano, di cosa può essere la nostra vita grazie a Gesù: perché se ci si convince di essere persino conforto al Divino, si ha l’impressione più nitida e geniale dell’Amore che ci lega a Lui. Non della semplice sudditanza di figli, ma dell’Amore, del pieno connubio. E passare dalla nostra consueta condizione di peccatori a quella di figli, così amati da riuscire a rinfrancare addirittura il cuore di Gesù, è impresa così straordinaria da riuscire a incoraggiarci. Da consentirci cioè di percepire la vita piena vissuta nella Divina Volontà non come un miraggio irraggiungibile, ma quale condizione che tutti noi possiamo vivere. Nella gioia e nel sorriso dell’anima.

Ecco perché l’esperienza che Don Tiziano ci propone con  il suo commento a “Le 24 Ore della Passione” è in realtà alimento inestinguibile, una catena da afferrare per sottrarsi alla schiavitù della miseria. I “Dialoghi d’Amore” sono una palestra dell’anima in cui recarci per fare esercizio, e per uscirne irrobustiti nello spirito, tonificati nella speranza e nella gioia.

In un suo precedente libro, “L’arte della gioia” (Paoline Editoriale Libri, 2018), Soldavini aveva immaginato a un tratto delle “palestre della gioia”. Vere e proprie scuole dove apprendere l’arte e avviarci a praticarla. Non ha perso tempo. È passato dalla teoria alla pratica. Ha messo in piedi lui una ben attrezzata palestra proprio con questo libro, con questo invito a riscoprire l’opera di Luisa Piccarreta. Come lei stessa nel 1914 scrisse al confessore che le aveva sollecitato “Le 24 Ore”, ossia Sant’Annibale Maria Di Francia, “se colui che le mediterà è peccatore, si convertirà, se è imperfetto diverrà perfetto, se è santo si farà più santo, se è tentato troverà la vittoria, se è sofferente troverà in queste Ore la forza, la medicina, il conforto; e se l’anima sua è debole e povera, troverà un cibo spirituale ed uno specchio dove si rimirerà di continuo per abbellirsi e farsi simile a Gesù nostro modello”.

Facciamone tesoro. Approfittiamo del regalo di Tiziano Soldavini. Ci aiuta a leggere “Le 24 Ore”, si offre come guida per viaggiare nell’opera di Piccarreta. Approfittiamone perché ne usciremo rafforzati nell’anima. E capaci di aprirci inaspettatamente a una gioia di cui non ci sentivamo degni.






Errico Novi
 
 
 
 
 

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