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I PUNTI SALIENTI DELLA "NUOVA SIRIA" TRA COSTRUZIONE E COSTITUZIONE. Di Antonciro Cozzi

I recenti colloqui tenutisi a Ginevra, successivi alla fine del conflitto siriano, e finalizzati alla stesura della nuova costituzione siriana rappresentano senza dubbio una grande vittoria del ruolo che la Russia ha giocato nel panorama mediorientale negli ultimi anni.

La presenza e gli interventi militari russi sono risultati decisivi e fondamentali per l’esito finale del conflitto. I colloqui si sono tenuti sotto la supervisione delle Nazioni Unite.

Un comitato composto da 150 persone, un terzo delle quali delegate dell’esecutivo siriano, un terzo dell’opposizione politica vicina ad Arabia Saudita e Turchia ed un terzo rappresentati della società civile, che dovrà cercare di trovare un accordo per emendare il documento costituzionale vigente o stipularne uno nuovo. Le decisioni andranno prese per consenso o con una maggioranza del 75 per cento e ciò sembra destinato a generare possibili paralisi decisionali. I colloqui potranno finalmente stabilizzare una regione che per troppo tempo è stata caratterizzata da un conflitto sanguinoso che ha rischiato di destabilizzare una regione fondamentale del medioriente. Potranno così riavvicinarsi le parti del paese che per toppi anni si sono trovate contrapposte e spesso nemiche.

Le basi per la stesura del nuovo testo costituzionale erano già iniziate all’incontro di pace tenutosi a Sochi dove le due parti in gioco, Turchia e Russia hanno definito le basi per una riappacificazione del paese mediorientale. I russi che vantano un forte legame e un rapporto privilegiato con il il governo di Assad hanno tutto l’interesse che il nuovo testo costituzionale rafforzi e stabilizzi l’alleanza con il presidente. In più sono molti anche gli interessi militari che la Russia ha nel paese che devono essere inevitabilmente tutelati. I turchi dalla loro parte hanno tutto l’interesse affinché non si formi a ridosso dei loro confini uno stato curdo hanno infatti ottenuto l’esclusione dei curdi dal tavolo delle trattative perla nuova costituzione. La Russia rappresenta in più l’unico paese in grado, con la sua protezione, di ristabilire e tutelare l’integrità territoriale della Siria che è ancora diviso tra i ribelli siriani i gruppi curdi e sacche di resistenza dell’Isis. Resta però il fatto che le forze governative di damasco controllano attualmente le più importanti città e le principali vie di comunicazione e che quindi rappresentano senza dubbi l’interlocutore più forte dello stato.

I punti salienti del testo risultano questi:

  • Abolizione del SDF, le “Forze democratiche Siriane” , cioè l’esercito dei curdi, ed il suo confluire nel Quinto Corpo d’Assalto dell’esercito siriano, ma sotto comando russo;
  • una garanzia che la nuova costituzione siriana conterrà una forte autonomia per i Curdi, con pieni diritti per loro, e probabilmente i Russi hanno dato garanzie in merito;
  • una collaborazione per la liberazione di tutta la Siria del nord, compresa Afrin, ma non Idlib;
  • Una entrata rapida delle truppe dell’esercito siriano a Kobane e Manbej, mentre per le altre città si richiederà una mobilitazione maggiore;
  • il confine Nord rientra per la prima volta sotto il controllo del governo di Damasco , e così i centri amministrativi;
  • l’accordo contiene la concessione di alcune cariche chiave ai Curdi nel governo di Damasco;
  • le truppe siriane entreranno a Tabqa e Raqqa;

Il governo siriano dovrà concedere qualcosa agli avversari dell’opposizione. Si tratta, però, di dettagli ed il binomio Mosca-Teheran potrà mantenere la propria influenza strategica sulla Siria ancora per molto. Le fazioni ribelli, non dovrebbero riuscire a trovare spazi politici autonomi se non

quei pochi che verranno concessi da Damasco. Molte sono state le perdite subite dalle opposizioni e questo le renderà politicamente deboli. Gli Usa e l’Unione Europea si pongono come interlocutori di maggioranza in cui potranno solo fare da spettatori delle decisioni prese al tavolo da Russia e Turchia.

Antonciro Cozzi

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