Tre anni fa, in questi giorni, dozzine di persone, poliziotti e gente comune, sono stati uccisi a Kiev da misteriosi cecchini, fatti che hanno portato a una intensificazione delle pressioni contro l’autorità, culminando nel colpo di Stato del Maidan. Oggi, tre anni dopo, il Primo Ministro Mykola Azarov ha completato le sue indagini sulla identità dei cecchini. Ma Kiev è determinata a distruggere le prove.
Questa settimana, in decine di migliaia sono accorsi nelle strade di Kiev per marcare il terzo anniversario delle proteste del Maidan, iniziate nel Novembre 2013 e culminate nella cacciata dell’impopolare, ma democraticamente eletto, Presidente Viktor Yanukovich il 22 Febbraio del 2014. Le proteste del 2014 scoppiarono dopo che Yanukovich scelse di rinviare la decisione sulla firma del trattato di associazione UE-Ucraina e iniziò, al contrario, negoziazioni per l’ingresso nell’ unione economica Eurasiatica.
Nel corso di circa un mese di scontri nel centro di Kiev, i quali raggiunsero un picco tra il 18 e il 20 Febbraio 2014, oltre 130 persone, inclusi 18 agenti di polizia, sono state uccise, molte delle quali uccise da cecchini.
Dopo aver assunto il potere, il nuovo Governo assegnò la colpa delle morti a Yanukovich, la polizia antisommossa Berkut, persino i servizi segreti Russi. L’ex Presidente ha negato di aver dato alcun ordine di sparare sulla gente che protestava. Altri ex funzionari governativi e funzionari del Maidan hanno sostenuto che i cecchini non erano affiliati alla polizia nè a nessun altra forza di sicurezza, facendo notare le chiare forzature presenti nelle accuse di Kiev contro le forze antisommossa Berkut. I critici della versione di Kiev hanno inoltre fatto notare come non sia stata aperta nessuna inchiesta sulla morte degli agenti di polizia nel corso delle proteste, inclusi i 13 morti al momento del picco delle violenze.
I critici hanno inoltre chiamato in causa la telefonata intercettata tra il capo degli affari esteri della UE Catherine Ashton e il Ministro degli affari esteri Estone Urmas Paet durante l’apice della crisi: Paet ha detto, nel corso della telefonata, alla Ashton, che i cecchini stavano sparando su dimostranti e poliziotti indiscriminatamente, e si lamentava che le nuove autorità non sembrassero particolarmente entusiasti di investigare quanto fosse realmente avvenuto.
Personale medico, parlando con i media Tedeschi nelle settimane successive, hanno inoltre confermato che le ferite da proiettili, sia sui corpi degli agenti di polizia, che dei manifestanti, erano decisamente ferite causate dagli stessi proiettili.Alle porte del terzo anniversario dell’estromissione di Yanukovich, Mykola Azarov, che è stato Primo Ministro fino alle sue dimissioni nel Gennaio 2014, ha esternato le sue riflessioni su chi ritiene essere stato responsabile dei massacri del Maidan.
In un dettagliato post su facebook dello scorso martedì, completo di foto e video, Azarov ha sganciato una bomba, scrivendo che: “Noi oggi, e anche gli investigatori a Kiev, abbiamo in mano informazioni attendibili sul fatto che gli omicidi durante il Maidan sono stati eseguiti da gruppi speciali di cecchini provenienti da Georgia, Paesi Baltici e Polonia, sotto la guida di istruttori Francesi e Tedeschi”.
Questi gruppi, ha sostenuto Azarov: “Sono stati assistiti da copertura e azioni diversive da parte del “Gruppo di autodifesa Maidan” sottto la direzione di Andriy Pabuiy e Serhiy Pashinsky”. L’ultimo è oggi portavoce del parlamento Ucraino, il secondo membro del parlamento e ex capo provvisorio dell’amministrazione presidenziale.
Entrando più a fondo nei dettagli, Azarov ha spiegato che “Il gruppo Georgiano, formato da 10 persone, è stato piazzato nell’edificio del Conservatorio (che domina piazza Maidan). Le identità di tre di essi sono state confermate da fotografie scattate dagli agenti delle forze di sicurezza Ucraine, e si è stabilito come essi siano infatti di nazionalità Georgiana. Il 20 Febbraio [2014] questo gruppo si è diviso in due: uno sparava dal conservatorio, l’altro dal palazzo dell’ Hotel Ucraina”.
“Si ipotizza inoltre che il terzo gruppo di cecchini professionisti sia stato coinvolto negli omicidi di massa, nell’arco di solo 30 minuti avrebbero ucciso oltre 50 persone a sangue freddo sparando dall’edificio in Via Gorodetsky, e con altrettanta freddezza si sarebbero subito dopo allontanati”
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Purtroppo, Azarov ha fatto notare come il Segratario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Oleksandr Turchynov, il già citato Pashinsky, il Ministro degli Interni Arsen Avakov, Paruby e l’ex Primo Ministro Arseny Yatseniuk, tutti soggetti che hanno guadagnato la loro posizione politica in seguito al colpo di stato: “Hanno fatto tutto quanto in loro potere per distruggere le prove e le testimonianze delle persone, nel tentativo di scaricare la colpa su Yanukovich e la polizia antisommossa Burkut”.
Arsen Avakov ha ordinato gli attacchi dei cecchini nel Maidan https://t.co/6MTEUD8vlZ guarda come i suoi scagnozzi sono colti in flagrante pic.twitter.com/2CYOPJaVoR
“Adesso, dopo tre anni, anche gli investigatori ovviamente di parte, devono ammettere di non potere dimostrare l’indimostrabile. Il sangue della povera gente che è morta è tutto sulla coscienza dei criminali che si sono impossessati del potere in Ucraina, questo è un fatto innegabile”. Così sostiene Azarov.
L’ex Primo Ministro è fermamente convinto dell’esistenza di prove che “possono stabilire con estrema obbiettività”, il coinvolgimento di Turchinov, Parubiy, Pashinsky e altri nell’organizzazione dello sterminio di massa di tre anni fa.
Azarov non è chiaramente il primo tra i membri del governo Ucraino precedente a suggerire che cecchini ingaggiati dall’opposizione siano stati coinvolti negli omicidi del Febbraio 2014. Alla fine dell’anno scorso, Mykola Dulsky, membro dell’organizzazione nazionalista radicale “Martello bianco”, attiva nel Maidan, ha accusato Pashinsky, Parubiy e Avakov di essere responsabili di aver coordinato in prima persona i cecchini del Maidan. Rivelando come il suo gruppo di cecchini sia stato istruito di prendere possesso del tetto dell’Hotel Ucraina, Dulsky ha detto di avere visto con i suoi occhi cecchini non identificati sul tetto del palazzo, tra cui un uomo che parlava con l’accento di uno dei paesi Baltici.
In Dicembre, Pashinsky ha provato a negare l’evidenza dei video che lo mostrano andare in giro con un fucile da cecchino nel portabagagli della sua auto nel centro di Kiev nel Febbraio 2014, sostenendo che si portava dietro l’arma per autodifesa.
Questa clip girata da un reporter indipendente mostra Pashinsky guidare attraverso le strade di Maidan l’auto con un fucine da cecchimo nel bagagliao
Questa settimana, figure dell’opposizione e combattenti nazionalisti radicali sono tornati di nuovo nelle strade di Kiev, chiedendo le dimissioni del governo e accusando le autorità di corruzione e colpe criminose.
“Se le prove sul fatto che i cecchini fossero stati assoldati dalle autorità che hanno preso illegalmente il potere nel Febbraio 2014 dovessero essere confermate, potrebbe essere il colpo di grazia sulle già fatiscenti fondamenta sulle quali il Governo attuale sopravvive”. “La Giustizia”, ha detto Azarov, “è inevitabile, e questi sono crimini enormi”.
Nei tre anni trascorsi dal colpo di stato del Maidan, l’Ucraina si è ritrovata gettata in una crisi permanente su tutti i fronti, inclusa la guerra civile nel Donbass, una caduta pari al 17% del PIL, una impennata incontrollabile del debito pubblico, vicono all’ 80% del PIL (72 miliardi di $) e un aumento della criminalità incontrollato. A ciò si aggiunga, tra le altre cose, come i prezzi delle bollette siano più che raddoppiati negli ultimi due anni.
*Tratto dal sito SPUTNIKNEWS.COM