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LA GIUSTIZIA PUÒ ESSERE ANCHE GIUSTA. STUDI PER GIULIO CESARE ROMANO RICCIOTTI. Di Angelica Ceoldo

E’ recente l’uscita per “Il Cerchio” Ed. della raccolta degli Atti del convegno in onore di Giulio Cesare Romano Ricciotti, tenutosi l’8 Novembre 2014 a Rimini.

Aa.Vv., La Giustizia può essere anche giusta. Studi per Giulio Cesare Romano Ricciotti”, Ed. Il Cerchio, 2016

Il testo dal titolo “LA GIUSTIZIA PUÒ ESSERE ANCHE GIUSTA. STUDI PER GIULIO CESARE ROMANO RICCIOTTI” ( Il Cerchio Ed., prezzo cop. € 9,00) , ripercorre tramite i contributi dei vari relatori (Francesco Mario Agnoli, Marcello Maddalena, Angelo Scavone, Roberto Fabio Tricoli , Elisabetta Palermo Fabris, Gennaro Grimolizzi) il ricco percorso umano e professionale di Giulio Cesare Romano Ricciotti.

Percorso che ha avuto un filo conduttore forte, quello del senso di “giustizia” come applicazione scrupolosa della legge da parte del potere indipendente dei giudici.

Càrdini fondamentali di questo operare il senso dell’autonomia dell’ordine giudiziario, della libertà del giudicare, che il Pres. Ricciotti difese combattendo fino in fondo e con tutte le sue forze qualsiasi tipo di “politicizzazione” della funzione giudiziaria.

Come ricorda nel suo intervento l’amico di sempre Marcello Maddalena, egli parlava  “…..del diritto come “valore etico”. 

“Nei fatti – commenta il Dott. Maddalena- ha sempre considerato l’esercizio della funzione giudiziaria come un qualcosa di talmente elevato e superiore da esigere da parte del magistrato una totale dedizione di intelligenza, di spirito, di cuore e di umanità. Come è per il sacerdote la missione che gli è affidata. Di qui la sua estrema attenzione non solo al lato professionale ma anche a quello deontologico, cui ha dedicato almeno tre volumi della sua produzione scientifica”.

Nello svolgimento in particolare della funzione di Pubblico Ministero, ruolo ricoperto da Ricciotti prima di altri incarichi in magistratura, egli concretizzò appieno la funzione autonoma ed indipendente del magistrato.

  Funzione che egli svolse sempre tenendo presente la necessità di perseguire la verità tramite gli strumenti processuali senza che il ruolo istituzionale prevaricasse l’aspetto umano.

  Durante i vari incontri dell’Associazione Identità Europea, di cui fu colonna portante, egli stimolava sempre nei giovani la curiosità e la voglia di realizzarsi tramite lo studio e una formazione continua.

La sua profonda cultura e capacità di confrontarsi con i suoi interlocutori, unita al desiderio puro di conoscenza, ne fanno un punto di riferimento fondamentale non solo per quanti hanno avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo.

La lettura di questo volume in sua memoria, fortemente voluto da Identità Europea,  rappresenta per questo non solo un contributo alla sua ricca carriera ma anche, una fonte di insegnamento continuo.

Angelica Ceoldo

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