In tempi nei quali la moderna tecnologia e i sistemi di comunicazione virtuali sembrano sostituire i rapporti umani diretti, vi è ancora chi predilige andare “contro corrente”. Appassionati di “storia”, i gruppi rievocatori costituiscono “isole felici” dove, nell’incontro tra cultura e volontà di rivivere le epoche passate, si trovano i genuini legami di amicizia e fratellanza per una passione condivisa. Domus Europa intervista i ragazzi della “Compagnia del Santo Luca di Ferrara”, rievocatori storici dell’età basso-medievale e rinascimentale.
A cura di Nicolò Dal Grande
Partiamo con il chiedere che cos’è e come nasce la Compagnia del Santo Luca?
“La Compagnia d’Arme del Santo Luca di Ferrara è un’associazione che si occupa di rievocazione storica medievale. Il suo intento è ricostruire e far nuovamente vivere, il più fedelmente possibile, il basso medioevo. Questo traguardo si avvicina sempre di più grazie allo studio di fonti storiche, alla preparazione militare legata all’uso delle armi dell’epoca e alla ricostruzione degli usi e costumi di quel periodo. Nata ufficialmente nel marzo del 2014, dallo stesso anno la Compagnia è affiliata al CERS (Consorzio Europeo di Rievocazione Storica) e conta attualmente 12 componenti.”
Come nasce e cosa rappresenta la passione per la rievocazione storica?
“Si può dire che fin da bambini un po’ tutte le persone sono attratte dal fascino dei cavalieri, dalle scintillanti armature, dai prodi guerrieri che si battono per la giustizia e l’onore. I classici racconti di “Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda”, “Robin Hood”, “Tristano e Isotta” sono solo alcuni che ci hanno ispirato fin dalla tenera età. Quando poi si raggiunge l’età adulta cambiamo il modo di concepirli, li vediamo più come favole e ci dimentichiamo che in realtà sono tutti racconti scritti e quindi ispirati a un tempo lontano realmente esistito. E’ proprio da quest’ultima considerazione che basiamo la nostra passione e curiosità. Abbiamo iniziato a porci tante domande, cercando di capire come l’uomo vivesse nel passato, quali fossero le sue abitudini e usanze e ci siamo domandati: “Perchè non provare a ricostruire e rivere quel periodo?”. Abbiamo iniziato in due persone, per poi crescere sempre di più. Ad oggi per noi la Rievocazione Storica è diventata praticamente un secondo lavoro, ci piace e diverte moltissimo trovarci tutte le settimane per allenarci, discutere e studiare assieme e pensare cosa costruire di “nuovo” da poter proporre all’evento successivo. Grazie alla rievocazione abbiamo costruito un gruppo straordinario di amici.”
Su quali secoli si concentrano gli studi del vostro gruppo rievocativo?
“La Compagnia ha deciso di concentrarsi su due periodi distinti: il basso medioevo, compreso tra il 1380 e il 1410 e il primo rinascimento, 1460 – 1480. Il primo è sicuramente il periodo che abbiamo curato maggiormente e che preferiamo interpretare per via delle sue caratteristiche. Abbiamo infatti la possibilità di scegliere tra numerosissime combinazioni di armature, abiti e armi. In più è un periodo molto apprezzato a livello europeo e molti eventi e altre compagnie si sono concentrate proprio in quei 30 anni, quindi cresce sempre la possibilità di partecipare ad un numero sempre maggiore di eventi.”
Quali sono i testi basilari su cui vi poggiate per i vostri studi rievocativi?
“Per quanto riguarda lo studio della scherma storica facciamo capo a trattati storici scritti dal 1409 in
poi: il più famoso è il “Flos Duellatorum”, scritto da Fiore dei Liberi. Un altro testo a noi molto caro è “L’Arte Cavalleresca del Combattimento”, scritto da Filippo Vadi nella seconda metà del XV secolo. Ultimo testo da noi utilizzato è il “Gladiatoria”, scritto intorno al 1435 da un anonimo tedesco, tratta nello specifico del duello in armatura completa. Per quanto riguarda il mondo civile facciamo fatica a specificare un testo in particolare, poiché le fonti le andiamo a ricercare in biblioteca su svariati manoscritti, in funzione del tipo di ricerca. Dobbiamo dire che oggi il mondo di internet, sapendo dove ricercare le informazioni, aiuta e non poco nel nostro lavoro.”
Nell’era dove la tecnologia sembra quasi rimpiazzare i rapporti umani diretti, quali valori rappresenta la rievocazione storica e che importanza riveste il mantenerla attiva?
“Purtroppo questo è un grave problema che sta affliggendo la nostra società. Possiamo affermare con certezza che la rievocazione storica permette di mantenere ancora vivi tanti valori, usanze e tradizioni che non sono poi così lontani. Quello che era ancora la quotidianità per i nostri nonni e genitori, lo è sempre stato anche in passato. Il fatto di rievocare non comporta il sacrificio della rinuncia alla tecnologia, bensì la riscoperta delle attività di gruppo, del piacere di stare insieme e di parlare guardandosi negli occhi, senza il timore che il nostro interlocutore abbia più attenzioni per il cellulare che per noi. In secondo luogo rievocare ci porta a ricostruire la società dell’epoca, con le sue classi e i suoi ordini sociali, questo ci permette di capire e imparare tanto sul medioevo. Altra cosa molto importante è il valore del gruppo, il rispetto e la fiducia, il sapere di poter contare su gli altri e che gli altri possono contare su di te. Possiamo dire che grazie alla Rievocazione Storica, tutti noi manteniamo vivi e forti i valori più importanti dell’essere umano, quei valori che ti insegnano la collaborazione, il saper vivere e cooperare insieme e soprattutto l’importanza del “gioco di squadra” e del rispetto. Valori che, grazie alla nostra attività, possiamo trasmettere anche ai giovani d’oggi.”
Le vostre prossime iniziative?
“Possiamo dire che praticamente ogni mese ci passano per la testa centinaia di possibili iniziative di diverso tipo. Come gruppo abbiamo numerose attività, che ci portano a partecipare a diverse tipologie di eventi, quali rievocazioni storiche, feste medievali, eventi fieristici e di promozione culturale e molto altro ancora. Come compagnia tutti gli anni organizziamo un evento importante a Ferrara, “l’Assedio di Ferrara 1333”, ovvero la rievocazione storica di un fatto realmente accaduto nella nostra città e che, grazie alla resistenza e alla vittoria degli estensi, ha portato la città a diventare il gioiello rinascimentale di oggi. Organizziamo anche altri eventi singoli come questo ottobre, nel quale riproponiamo una sceneggiatura di battaglia all’interno del castello estense, oggi museo storico e patrimonio dell’UNESCO.”
Ringraziandovi per il tempo concesso, in conclusione avete qualcosa da dire per i lettori di Domus Europa?
“Possiamo dare volentieri un consiglio: purtroppo in tante occasioni si trovano in giro per l’Italia eventi spacciati per “rievocazioni storiche”, mentre invece si tratta solo di brutte copie di film hollywoodiani. Diffidate dalle imitazioni, i rievocatori storici si riconoscono sempre per la loro preparazione e competenza e lavorano con costanza per migliorare sempre di più un mondo che grazie a loro continua a rivivere. E se per caso vi venisse voglia di saperne di più sul nostro mondo, potete cercare quale compagnia di rievocazione storica si trova più vicino a voi e provare questa esperienza. Sicuramente ne varrà la pena.”