In questa puntata della rubrica “Voci dal mondo” riportiamo un interessante editoriale comparso su Newsweek a firma di Ashley Mcguire, senior fellow, presso la Catholic Association.
Più che un articolo, quello della Mcguire è un vero e proprio sfogo, un interessante, e per alcuni sorprendente, estratto dello storico clima anticattolico che si respira negli Stati Uniti che va a incastonarsi alla perfezione nell’attuale contesto fatto di variegate e isteriche agende woke, politically correct e cancel culture. Questi tre elementi sono fattori costituenti ed integranti di un sistema di potere che, anche grazie al fuoco di sbarramento del comparto mediatico, alla sempre pronta e spregiudicata disponibilità degli apparati di sicurezza e intelligence e alla crescente pervasività della tecnologia, sta raggiungendo il suo apogeo totalitario.
Valerio Savioli
Il promemoria sul cattolicesimo dell’FBI non è una cosa da ridere
“Va bene essere cattolico romano, giusto?”
Questa è stata la domanda posta dal membro del Congresso Jeff Van Drew (R-N.J.) a un funzionario dell’FBI nelle recenti udienze investigative condotte dal membro del Congresso Jim Jordan (R-Ohio).
“Qualcuno mi risponda per favore,” ha proseguito Van Drew, dopo un silenzio imbarazzato.
Lo perdonerete per aver posto questa domanda. Le udienze, ignorate quasi del tutto ad eccezione di una manciata di testate giornalistiche conservatrici, stavano esaminando la nota trapelata dell’FBI che sosteneva una sorta di legame tra quella che chiamava “ideologia cattolica radicale-tradizionalista” e “estremismo violento”. L’FBI è ora citato in giudizio per non aver rispettato una richiesta standard FOIA [Il Freedom of Information Act, “Legge sulla libertà di informazione”, è una legge sulla libertà di informazione, emanata negli Stati Uniti d’America il 4 luglio 1966 durante il mandato del presidente Lyndon B. Johnson N.D.T.] di rilasciare e-mail che ne discutono il contenuto. La riluttanza dell’agenzia non sorprende, dati i contenuti spaventosi del promemoria.
Nel titolo, il promemoria afferma che “estremisti violenti di matrice razzista o etnica nell’ideologia cattolica radicale-tradizionalista quasi certamente presentano nuove opportunità di mitigazione. […]” Il promemoria suggerisce “nuove strade per il tripwire [inserirsi o condizionare N.D.T.] e lo sviluppo delle fonti“, incluso “la sensibilizzazione alle parrocchie cattoliche tradizionaliste e lo sviluppo di fonti con il posizionamento e l’accesso per riferire su questi presunti estremisti […]”.
Questo è il gergo per “convincere i preti e i parrocchiani locali a spiare gli altri frequentatori di massa“.
Il promemoria è quasi ridicolo. Qualche recluta dell’FBI ha chiaramente letto troppi romanzi di spionaggio […]. Ma questo non è un romanzo. È un promemoria molto reale che proponeva un’operazione dell’FBI di spionaggio di persone di determinate convinzioni religiose nelle loro case di culto [Chiese N.D.T.] e sembra essere stato inizialmente approvato, sebbene successivamente sconfessato, da persone molto più in alto rispetto all’autore del promemoria. Il mandato di comparizione del rappresentante Jordan afferma che gli informatori hanno detto al suo comitato che “l’FBI ha distribuito [il promemoria] agli uffici sul campo in tutto il paese” e ha considerato di espandere la sua operazione per includere “le principali chiese cattoliche” e “la ‘leadership diocesana’ locale“.
È ancora più sconvolgente se si considera che i cattolici romani sono attualmente l’obiettivo di un allarmante schema di attacchi, molti dei quali da parte di veri estremisti violenti che non amano la posizione della Chiesa su questioni come l’aborto. Secondo un tracker gestito da CatholicVote, dalla fuga di notizie del maggio 2022 della decisione della Corte Suprema che ha annullato Roe v. Wade, ci sono stati quasi 150 attacchi alle chiese cattoliche. Da quando CatholicVote ha iniziato a monitorare nel maggio 2020, il numero è superiore a 300.
Uno di questi attacchi è stato perpetrato contro una chiesa a due miglia da casa mia, dove ho personalmente pregato e dove vanno a scuola alcuni amici di mia figlia. Gli incendiari hanno abbattuto le statue, profanato il tabernacolo e abbattuto le stazioni della Via Crucis.
Il prete non ha usato mezzi termini nella sua risposta. “Credo che ciò sia dovuto alla posizione della Chiesa sulla questione della vita“, ha detto alla stampa, “quando inizia e che dovrebbe essere protetta – e che questa sia una delle manifestazioni delle profonde divisioni in questo momento all’interno del nostro paese, che c’è chi crede che non abbiamo nemmeno il diritto di praticare la nostra fede“.
La risposta del Dipartimento di Giustizia, dell’FBI e di un presidente a cui piace pubblicizzare la sua buona fede cattolica è stata un altro silenzio lungo e imbarazzante.
E poi c’è la questione fondamentale di chi, agli occhi dell’FBI, conta come cattolico radicale-tradizionalista. Chi è il responsabile di quella decisione? Nel caso della nota, si trattava del Southern Poverty Law Center, a cui l’agenzia ha esplicitamente attribuito la definizione.
E cosa dà al governo il diritto di decidere quali forme di cristianesimo sono accettabili e quali no? È quando le convinzioni di un gruppo non sono in linea con quelle dell’attuale amministrazione presidenziale? E dove finisce? Non con i cattolici, statene certi. Non dimentichiamo che questo è stato lo stesso FBI che è stato sorpreso a “indagare” su genitori etichettati come “terroristi domestici” perché erano sconvolti dal fatto che i loro figli fossero stati chiusi fuori dalle scuole pubbliche per 18 mesi durante la pandemia di coronavirus.
L’FBI non è del tutto fuori strada, tuttavia, nella sua idea che il governo federale possa imparare molto inviando agenti in massa. L’altro giorno alla messa domenicale mi è venuto in mente che quello è l’unico momento della settimana che trascorro sotto lo stesso tetto con anziani, disabili, bambini di tutte le età, persone di tutte le estrazioni socioeconomiche e razze, e persone di varie credenze politiche. Le chiese cattoliche, come tante altre case di culto, sono solo una manciata di fili rimasti che tengono insieme una società in disintegrazione.
Un governo che cerca di reprimere l’estremismo violento dovrebbe studiare i pochi legami rimasti che ci legano, invece di cercare di reciderli.
E se si avesse qualche dubbio sul fatto che l’aborto fosse una questione di fondo che ha motivato l'”indagine” dell’FBI, il promemoria cita esplicitamente l’attivismo contro l’aborto come segno distintivo di ciò che definisce un cattolico radicale-tradizionalista.
Articolo originale: https://www.newsweek.com/fbis-catholicism-memo-no-laughing-matter-opinion-1797641