IL DE SPECTACULIS DI TERTULLIANO. Di Riccardo Pasqualin.

IL DE SPECTACULIS DI TERTULLIANO.

A cura di Riccardo Pasqualin

Dal sito SoloLibri.net

Quinto Settimo Fiorenzo Tertulliano (155 ca.-222 ca.) è considerato l’iniziatore della teologia latina. Cartaginese, nato pagano, si convertì al Cristianesimo e ne divenne fiero apologeta, criticando l’eresia e opponendosi alle persecuzioni. Il suo stile è rigoroso, indice di un’inflessibilità che lo condusse ad avvicinarsi alla setta dei montanisti. Dopo la sua morte, i tertullianisti si riconciliarono con la Chiesa grazie all’azione di Sant’Agostino.

Nel 2005 Il Cerchio ha riedito un’opera importante di Tertullianus: il De spectaculis, in cui l’autore latino critica gli spettacoli e il circo, segno della corruzione della società romana. Rinunciare a quel mondo di oscenità ed eccessi, secondo Tertulliano, significa rinunciare al diavolo, e contrappone la decadenza del suo tempo ai princìpi morali cristiani. La ferma condanna, però, è anche l’occasione per affermare e definire l’identità dei seguaci di Cristo, con citazioni e chiarificazioni di passi biblici.
Il cartaginese odia ovviamente il circo poiché i pagani vi si riuniscono bestemmiando e invocando i leoni contro i cristiani ed è contemporaneamente strumento di persecuzione e di tentazione, ma gli spettacoli non sono solo immorali, bensì anche manifestazioni di idolatria e dietro agli idoli si cela il maligno.

In appendice all’opuscolo, per agevolare una contestualizzazione, sono stati riproposti dei passi de L’arte di amare di Ovidio e delle Confessioni di Agostino, ma particolarmente prezioso è il buon saggio introduttivo di Stefano Piacenti. Lo studioso opera una disamina sintetica ma completa dello spettacolo come concetto e come fenomeno nella Classicità; è interessante la sua riflessione sul rifiuto dell’antico romano (legato a un atteggiamento pratico, tipico delle società contadine) per gli spettacoli:

“Scene di sesso live, veri omicidi o scene di violenza realistiche, turpiloquio spinto al massimo, bisogni naturali soddisfatti sotto gli occhi divertiti d’un pubblico sghignazzante, fecero gridare allo scandalo e all’indignazione molti autori latini, quali ad esempio un Tacito o un Catone o un Seneca, ben prima dell’affermazione del Cristianesimo”.

Riconciliatore del Cristianesimo con il teatro sarà, secoli più tardi, San Francesco d’Assisi, Santo poetico-teatrale per eccellenza, che comprese la forza edificante delle rappresentazioni di argomento religioso.