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QUALE UCRAINA OGGI? Di Antonciro Cozzi

I quotidiani scontri armati nelle regioni orientali del Paese influenzano negativamente la vita degli ucraini, profondamente segnati da aspre divisioni. Nella città di Odessa (luogo dei tragici episodi del 2014, quando decine di persone sono state trucidate barbaramente, senza che fino ad oggi sia mai stato celebrato un processo agli autori della strage), sono stati affissi sugli autobus adesivi giallo-blù ( i colori nazionali) che esentano dal pagamento dei biglietti “i combattenti dell’est”. Per sostenere le forze armate sono state organizzate campagne di raccolta fondi via sms permettendo, grazie anche alle rimesse dall’estero di raggiungere la cifra di diversi milioni di dollari. E’ un conflitto tragico e difficile a comprendere quello che si sta consumando in Ucraina. Si affrontano formazioni paramilitari e cittadini armati oltre le forze regolari, ma il motivo principale è che si tratta di una guerra fratricida, con ucraini di lingua diversa, ma sempre ucraini che combattono l’uno contro l’altro. Gli oppositori a questa guerra sono bersaglio di atti repressivi, come il giornalista Russian Kotsaba, incarcerato per quasi un anno e mezzo per aver diffuso un video in cui esortava i giovani ucraini a disertare la leva per non essere costretti a combattere “una guerra civile fratricida”.

La società ucraina è oggi condizionata anche dalle frizioni tra gli estremisti delle opposte fazioni che si insultano a suon di “nazisti” e “sovietici”. Nel corso delle manifestazioni degli ultranazionalisti di destra di Pravy Sektor, compaiono simboli nazisti come lo “Schwarze Sonne” , emblema delle SS di Himmler. La passione  per le insegne del Terzo Reich è condivisa con il famigerato battaglione Azov, un’unità dell’esercito nota per le simpatie neonaziste, al punto da aver scelto come emblema il “Wolfsangel”, il disegno della trappola per lupi, già insegna della divisione di SS “Das Reich”, responsabile di crimini di guerra nel corso della seconda guerra mondiale. Ai giornalistiche hanno cercato di indagare sul ricorso a questi simboli inquietanti, gli uomini di Pravy Sektor rispondono che i simboli runici sono antecedenti al nazismo e che il loro è semplicemente un desidero di rifarsi alla tradizione slava.. La loro ideologia è pervasa da un nazionalismo antirusso e in parte antioccidentale, che si richiama alla figura dell’eroe nazionale Stepan Bandera, figura di primo piano della resistenza antirussa nel corso delle seconda guerra mondiale.

La divisione tra “nazionalisti” e “filorussi”, è ben evidente anche nella geografia: i primi prevalgono nelle regioni occidentali più vicine all’Europa di tradizione germanica, mentre i secondi sono maggioritari nelle province orientali e in Crimea. In queste ultime regioni la tradizione popolare che identifica i nazionalisti come stranieri al carattere tollerante degli odessiti , trova sempre meno credito, mentre i partiti di estrema destra occupano sempre più spazi con un progressivo incremento dei proseliti.

Ma esiste una larga fetta della popolazione che non riescono ad accettare e comprendere il clima di guerra civile, manifestando la sola voglia di una pace sociale.

La loro speranza è vedere finalmente un’Ucraina, unita e libera da influenze straniere, con una sana convivenza tra tutte le sfaccettate entità linguistiche ed etniche.

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